20110305

Al dì sopra

Osservavo da un bel po' persone allegre, o meglio felici, proprio felici, entrare in un cunicolo presidiato da due enormi guardie in uniforme e mi chiedevo dove portasse. Nessuno infatti tornava indietro e i gruppi di uomini e donne che si formavano continuamente davanti a quell'ingresso, alcuni anche molto numerosi, mi davano l'idea di essere consapevoli di dover affrontare l'ultimo tratto di un percorso sostanzialmente concluso. In alto l'imponente montagna sotto la quale tutti ci trovavamo rimaneva in buona parte nascosta dalle nuvole, in perenne movimento, ma ben chiuse attorno alla vetta e il dubbio che ci fosse un ascensore in un pozzo verticale o un sistema di funicolari lungo un piano fortemente inclinato mi venne, alla fine di complicati pensieri su quale potesse mai essere l'altra uscita del cunicolo. Poteva essere benissimo che bisognava prima entrare di un bel po' dentro il versante, per l'appunto attraverso il cunicolo, per poi trovarsi planimetricamente nel punto giusto per l'ascesa finale. Rimasi col dubbio e non potevo certo chiedere ad alcuno in quanto fino a quel momento avevo ascoltato soltanto lingue per me incomprensibili e davo per scontato che non sarei mai stato capito. Mi sedetti allora abbastanza rassegnato su di una panchina di quel posto che mi era fin da subito sembrato un grande centro di smistamento ed attesi. Mi resi conto presto che potevo benissimo essere capito da chiunque, telepaticamente. Si trattava solo di pensare ad un qualunque dubbio in quel modo intenso che conoscevo ormai molto bene. Compresi quindi tutto il necessario per cominciare a muovermi nella giusta direzione, non in molto tempo, e mi accorsi di aver indovinato tutta la serie di mosse da compiere quando all'improvviso comparve lei. [...]. Eravamo ora in attesa di poter consegnare i nostri documenti a quella strana ed elegantissima reception a cui eravamo finalmente giunti, felici, e mi resi conto che affrontare quell'ultimo tratto, apparentemente difficilissimo e che avevo ritenuto erroneamente a me precluso, era stato di certo molto molto semplice.
Grazie a lei.