20110224

Carl Nilsson Linnaeus (1707-1778)

Già a 23 anni, dopo il trasferimento presso l'Università di Uppsala, a quel tempo la migliore della Svezia, cominciò a dare forma al suo metodo di classificazione tassonomica degli esseri viventi, anche se la cosa gli produsse una condanna per "sospetto di libertinismo" in quanto osava chiamare "sistema sessuale" quello costituito dagli organi riproduttivi delle piante. A volte anche i Tribunali sbagliano, purtroppo, ma le sentenze si rispettano sempre (come già visto qui nel blog per il caso eclatante di Socrate; go to 2011, january, 3rd thursday and 3rd friday).
Fatto sta che la vigente nomenclatura binomiale la dobbiamo a lui, al suo lavoro e a quello dei suoi allievi che giravano il mondo in cerca di conferme sperimentali per le ardite tesi che sostenevano rispetto alle gerarchie presenti in natura, tra le piante e gli animali. Ad ogni organismo esistente si attribuivano per la prima volta rigidamente due nomi (perciò binomiale): il primo per il Genere ed il secondo per la Specie. Evitando le precedenti, estese descrizioni (in Latino) per ogni carattere distintivo ritenuto di rilievo dal classificatore di turno che si fosse dedicato, per esempio, allo studio di una nuova pianta.
Ogni classificazione, di qualunque tipo, che segua dei criteri rigidi ottenuti dallo studio osservativo riesce a semplificare il lavoro finalizzato a creare ordine, migliorandolo allo stesso tempo.