20101026

Commettendo scommesse

Stasera altra estrazione del Superenalotto, con premio da capogiro (o anche da infarto, temo) pari a più di 170 milioni di euro. E quindi già poco fa solite code agli sportelli per giocate, suppongo, di un paio di euro l'una, pari a 4 "colonne" e quindi possibilità di vincere di 1 a 150 milioni. Ma ci sono anche i sistemi che consentono di centuplicare o più le possibilità di vincita, per passare così a probabilità di vittoria anche fino a più che 1 su un milione, pena la suddivisione in quote anche dell'eventuale premio. E in fondo mi auguro che andrà così, con una ventina di vincitori ciascuno con 1/20 del premio.
Altro fenomeno di costume, ormai diffusissimo, è quello di scommettere sugli esiti delle partite di calcio, praticamente tutti i giorni. Qui il giocatore medio scommette decine di euro e non punta alla realizzazione di tutti i suoi sogni in un colpo solo, in stile Superenalotto anche senza premi record, bensì crede di poter vedere man mano crescere una somma, facciamo di 200 euro, stanziata per l'occasione. Tanto per esplicitare il concetto, stasera che c'è? Fiorentina-Empoli, con la quasi certezza che vincano i padroni di casa. Si prendono 20 dei 200 euro e si giocano sui Viola, e si guarda la partita su La7. Alla fine dei 90 minuti si diventa probabilmente titolari di circa 30 euro, avendone rischiati 20. E domani si replica con Lazio-Portogruaro, e dopodomani con Bari-Torino. Alla fine della tre giorni facciamo che da 200 euro si è passati a 250. E allora? E allora niente, si continua con l'Inter venerdì, e così via. E fino a quando? Fino a che non si perde tutto, come normalmente avviene abbastanza presto. Commettendo scommesse.