20100908

Anzianietà

Concetto nuovo, nato poche ore fa elaborando dati. In particolare colonne di anni di nascita e colonne di anni di assunzione in servizio. Tanto per fare un esempio 1955 e 1998 per una riga e 1969 e ancora 1998 per un'altra. Si scopre allora che due signori apparentemente molto distanti nelle loro vicende (scuola, amici, fidanzate, figli) vengono riavvicinati nel 1998 per effetto di una vicenda lavorativa che li porta ad avere la stessa anzianità di servizio. Un tizio di 28,5 anni e uno di 43,1 che diventano colleghi e pure amici, perché no. Resterà però un gap incolmabile, già solo per come si affronta qualunque novità esistenziale da giovani e da un po' meno giovani, diciamo così, quando qualche legnata in più la si è già inevitabilmente presa. E questo anche se ci si riferisce a una colonna in cui c'è scritto l'anno di matrimonio, che sarà affrontato diversamente se ti sposi a 20 anni col primo amore o a 45 col trentaduesimo. Insomma serve un nuovo parametro per calcolare le affinità tra persone. E lo chiamo "anzianietà", con un formulone che fa una media ponderata tra l'età e vari tipi di anzianità maturata in servizio, fosse pure il servizio che fa un genitore, si spera con piacere, a uno o più figli nell'accompagnarli in giro per motivi di studio, sport, feste eccetera eccetera. Sento che sta proprio arrivando, è certamente lui. Il Signor Autunno.