20100802

Il tergicervello

Ultima (ma solo per ora) creazione firmata ovviamente Aguzzini, ma brevettata modestamente da me è "Il tergicervello". Preciso fin da subito che nulla ha a che vedere con il "de-tergicervello" anche volgarmente detto "lavaggio del cervello", che, come noto, è pratica piuttosto invasiva e pertanto mai potrebbe la mia candida mente approvare. Anche se, a volte, e sottolineo solo a volte, i miei molto poco candidi bicipiti (che nel frattempo hanno raggiunto i 40 cm di circonferenza) vorrebbero esercitarsi un po' su un vero ring e non solo contro inutili sacchi pieni di nonsocché, ma lasciamo perdere. Torno al tergicervello.
Chi, tra i pensanti, non ha mai provato quella antipatica sensazione di annebbiamento che prende in alcuni momenti di particolare stanchezza mentale? Chi, sempre escludendo i non pensanti, non si è reso conto in certi periodi che la propria nota lucidità stava appannandosi? Chi, e qui ci metto tutti, non ha affidato allo "staccare la spina" le speranze di ritrovare le performance di un tempo? Benissimo, dopo queste 3 sciocche domande a cui è ovvio rispondere "nessuno" e qui usate solo come mero esercizio retorico per allungare il brodo altrimenti troppo concentrato, posso dire con certezza che quello che si pensa normalmente sul tema è tutto sbagliato. E vengo al punto.
Il segreto di tutto non sta nel dimenticare, o nel disimpegnarsi, o nel riposare, no. Il segreto di una rapidissima risalita agli antichi splendori sta solo nell'imparare una tecnica banale di accantonamento di alcuni pensieri che talvolta ci cadono inevitabilmente addosso, sporchi, fastidiosi, inutili, ovviamente non desiderati, come goccioloni di pioggia pieni di polvere mentre si guida su una bella superstrada tutta dritta e pianeggiante. Cosa si fa in quei casi? Si usa il tergicristallo, no? E quindi, analogamente, il tergicervello butta di lato quella inutile quantità di sciocchezze, di cazzate, sì, diciamo cazzate che è meglio, che non consentono di guardare oltre. Uno non guarda più la strada, ma si fissa sulla forma che i goccioloni assumono dopo essersi spiaccicati sul vetro, e ciò è mooolto pericoloso. Viceversa, se con rapidità si aziona il comando di questa utilissima funzione, ebbene, tutto torna perfetto e si può attraversare anche una vera e propria tempesta senza alcun disagio. Tutto in sicurezza.

- Sì, ma in concreto che è 'sto coso? Dove si mette, come funziona davvero?
- E io, secondo te, lo scrivo qua? Chist' so' proprio pazz'!