20100505

Preferirei un caffè

Ci si risveglia ancora in questo corpo attuale
dopo aver viaggiato dentro il sonno.
L'inconscio ci comunica coi sogni
frammenti di verità sepolte:
quando fui donna o prete di campagna,
un mercenario o un padre di famiglia.

Per questo in sogno ci si vede un po' diversi
e luoghi sconosciuti sono familiari.
Restano i nomi e cambiano le facce
e l'incontrario: tutto può accadere.
Com'era contagioso e nuovo il cielo...
e c'era qualche cosa in più nell'aria.

Vieni a prendere un tè
al "Caffè de la Paix"?
Su, vieni con me.

Devo difendermi da insidie velenose
e cerco di inseguire il sacro quando dormo
volando indietro in epoche passate
in cortili, in primavera.
Le sabbie colorate di un deserto,
le rive trasparenti dei ruscelli.

Vieni a prendere un tè
al "Caffè de la Paix"?
Su, vieni con me.

Ancora oggi, le renne della tundra
trasportano tribù di nomadi
che percorrono migliaia di chilometri in un anno...
E a vederli mi sembrano felici,
ti sembrano felici?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esasperazioni incontrollate che armano vigliacchi incappucciati che diventano assassini di altri incolpevoli esasperati.

Anonimo ha detto...

Dopo la partita di ieri, e dopo il calcio da dietro a Balotelli da vero criminale, un solo imperativo per Lippi: "Ai Mondiali tutti tranne Totti". Dicono stia perdendo tutto a carte, compresa la bella Ilary...