20100512

Fotone e quanto di luce

Trattasi di "quantità minima di energia, che può essere portata da un'onda elettromagnetica di frequenza assegnata". La definizione è di inizio Novecento, ed è di Max Planck.
Secondo questa teoria, anch'essa ampiamente oggi dimostrata per rigorosa via sperimentale, la luce del nostro Sole consiste in una emissione di moltissimi "pacchetti di energia", i quanti di Planck, e non in un flusso continuo di onde elettromagnetiche come prima si immaginava. L'effetto fotoelettrico, di cui oggi tutti possiamo avere semplice conoscenza diretta, è spiegato proprio dalla teoria di Planck e dai suoi sviluppi più importanti, svolti ad opera del solito Albert. E te pareva...
Da precisare anche che fotone è sinonimo di quanto di luce, ma ha il grande vantaggio di non essere legato al particolare intervallo di valori di frequenza che generano la luce. E' un sinonimo, quindi, ma consente di immaginare più facilmente il fenomeno del trasporto di quantità minime di energia racchiuse in simpatici "pacchetti" a prescindere dalla luminosità delle onde elettromagnetiche che svolgono il lavoro di trasporto. Quindi aventi lunghezze (distanza tra 2 creste consecutive dell'onda) superiori a 7000 angstrom (frequenza minore a quella minima della luminosità) o inferiori a 4000 angstrom (frequenza dell'onda in questo caso superiore a quella massima di quella che chiamiamo comunemente luce).

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