20100414

Il Sale 24 Ore

Potrebbero essere anche meno, o più. Chissà. Cosa vuoi che sia? La ferita è talmente piccola ed esce così poco sangue che non lo sento già quasi più. Il sale sparso sopra con grande soddisfazione, dico. Un gesto davvero molto significativo e ben qualificante.
Grazie!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il padre della povera ragazza uccisa a Garlasco ha detto una cosa che mi ha molto colpito. In TV ad Alberto Stasi fu chiesto quale momento ricordasse come il peggiore vissuto e lui rispose quello del suo arresto. Non quello del ritrovamento del cadavere di sua figlia. Una cosa che mi ha colpito per la sua intrinseca essenza, senza voler entare nella disputa di chi sia l'assassino. Il sangue colpisce soprattutto chi non si aspetta di trovarlo in un luogo familiare o anche solo noto.

sblogged ha detto...

Avrei voluto risponderti e magari scriverci pure un post, ma sento di un terremoto in Umbria poco fa e devo fare alcune telefonate.

sblogged ha detto...

Ok, già finito le telefonate perché è un 3.7 e non ci tocca, come da protocollo, nessuna verifica particolare. Ah la Matematica quanto aiuta a semplificare i protocolli! Va be'. L'argomento è ancora quello, vedo. Effettivamente colpisce sempre che non si riesca a fare una gerarchia delle cose più gravi e meno gravi e la si confonda con quella del grave per me, grave per te, eccetera. Nel caso specifico stiamo parlando di un fidanzato che, secondo quello che disse subito, entrò nella villetta e trovò un lago di sangue e la fidanzata morta distesa su dei gradini. Cosa fa? Esce, con calma, senza sporcarsi minimamente, telefona al 118 e, pacatamente, racconta che forse, non si sa bene, ma c'è una persona che ha bisogno di un intervento. Cose da pazzi! Un urlo, il tentativo di rianimarla, l'acqua in faccia, che ne so, qualcosa. Niente. E di tutto, poi, il giorno più brutto quello dell'arresto? No, non va bene. Nel mio piccolo potrei raccontare di quando ebbi un grave incidente motociclistico con la mia allora ragazza, oggi moglie e madre dei miei figli. Avevo il piede rotto, ma me lo dissero gli altri all'ospedale. Mica ma ne ero accorto nel tentativo, insieme a due ragazzi di cui ancora ricordo il viso e mai più visti da 20 anni, di rianimarla per terra. Ognuno è fatto in un modo, questo pure è vero. A me pesa più veder soffrire che soffrire, ma questo è un mio problema.