20090313

Funiculì funiculà

Nelle mattine presto come quella di oggi è tutto molto bello, qui a Napoli. Fin dal parcheggio della stazione della metro dove perfino la mia auto da combattimento sembra affascinante per via di quell'ombra lunga che le dona il sole di metà marzo alle 6 e 40. E' come un abito con strascico, non so. Poi al bar a piazza Vanvitelli, con i ragazzi in vena di battute su Donadoni, dopo averlo visto dirigere il primo allenamento a Castelvolturno. Poi in funicolare.
E lì c'è l'apoteosi dell'avvio di una giornata così bella. Scendendo, dopo un paio di minuti scarsi, il piccolo vagone di persone appese al cavo della funicolare viene automaticamente frenato, per consentire la discesa di alcuni (nessuno all'alba) e la salita di altri (i fortunati che vivono al Petraio) per andare al lavoro. Ecco, è proprio in quegli attimi che precedono la frenata che termina una galleria prima che cominci la seconda che porta fin giù all'Augusteo. E' in quei pochi metri che si esce tra degli strani palazzi un po' graffitati che tutti, che stiano parlando o leggendo o pensando, dico tutti, si girano a guardare il mare, come se una grande calamita posizionata su Anacapri entrasse in funzione sulle menti di chi esce in quel momento da quel tunnel e le costringesse ad uno sguardo, tanto rapido quanto profondo, per poi ricordarsi per il resto del giorno quanto è bello il mare.
Anzi, quanto è bello il mondo.

3 commenti:

sblogged ha detto...

129 anni e si canta ancora. Però!

Anonimo ha detto...

Com'è blu il mare davanti a Napoli dall'aereo. Venerdì era il compleanno di mia mamma e questa è una delle sue canzoni preferite. Grazie di avermela ricordata. Ciao

sblogged ha detto...

Auguri alla mamma, allora. Ciao.