20090102

Primi giorni nel 2009

In quei primi giorni di gennaio era stato tutto un salire e scendere, per poi risalire e riscendere tra il secondo ed il terzo piano. Giù ci sarebbe stata l'attività da portare avanti e sopra la casa vera e propria, anche se in un contesto come quello che stava creandosi non si sa mai bene qual è il confine tra quello che è lavoro e quella che è vita privata.
In ogni caso, quando ebbe accesso al secondo piano, John ebbe la conferma di quei calcoli che a mente aveva fatto qualche giorno prima. La pavimentazione richiamava proprio quel numero, il 16, con dei decori creati con le diverse tonalità usate di gres porcellanato che finivano col delimitare spesso quadrati di 4 metri per 4. Fu necessario, e urgente quasi, allora capire dal portiere dove potessero essere finite quelle piantine, quadrate, dei vari piani che John aveva pure ritoccato in qualche punto durante la fase di progettazione della ristrutturazione di quello storico immobile, e che sembravano introvabili.
Al portiere bastò aprire fulmineamente uno dei suoi cassettini del suo microscopico ufficetto al piano terra ed ecco la piantina a colori dei primi 3 piani. C'erano tutte le misure. Al pian terreno, dal lato delle vetrine sulla quinta strada, era evidenziata la luce di 4 metri, teorica, di ciascuna di esse. Per il lato ortogonale, quello sulla ventiduesima, c'era invece la lunghezza totale della facciata, di 28 metri. Era un modo, forse, per camuffare il quadrato di base della struttura, che c'è sempre un po' di imbarazzo a dire che una cosa è perfettamente quadrata e non si è mai capito perché. Fatto sta che la superficie totale faceva esattamente 784 mq.
784 diviso per i 16 faceva esattamente 49. E i piani erano 41.
49 quadrati che rappresentavano la sezione su ogni piano di altrettante colonne prismatiche virtuali, alte 41 piani, con una base quadrata di 4 metri di lato, e che costituivano lo spazio tutto disponibile nel palazzo. 49 per 41 faceva proprio 2009.
2009 quadrati. Un caso?