20080804

Re Canati

Da oggi lo scrivo così il nome di questo posto fantastico, con le più belle guide mai viste in vita mia, che mia moglie si è pure innervosita molto quando una sul metro e ottanta (senza tacchi) ha chiesto il nome al mio splendido maschietto definito poi "tutto suo padre". Quasi tutto, a dire il vero, ma molto di sicuro.
Il re di Canati per me non è Giacomo Leopardi, ma suo padre Monaldo. Sono entrato in Casa Leopardi praticamente con un unico scopo. Mi avevano detto di alcune strane pietre nere che il Conte acquistò non si sa bene da chi alla fine del Settecento e dovevo assolutamente toccarle (è stato un gioco da ragazzi per Lupin) per poter capire se sono state levigate dall'acqua o da qualcuno. Sono molto grandi e liscissime, come era del resto facile immaginare già guardandole, ma, per me, non è solo il mare o un fiume che le ha rese così belle per una curvatura della convessità che sembra progettata a tavolino. Nere, leggermente striate, con la grande base piatta appoggiata su di una scrivania che avrà all'incirca mezzo millennio di vita. Saranno costate una cifra.
Monaldo Leopardi era un po' fissatello con l'istruzione dei figli, soprattutto i primi 3, ma aveva mille interessi e li coltivava tutti e fu, ed è per me, il vero re che ci vorrebbe in una bella monarchia. Incredibile la raccolta di riviste di moda che si faceva mandare da Parigi per la figlia Paolina ed incredibili le pergamene che di vita ne avranno 5-6 millenni. Che poi un millennio cos'è in fondo? E' un piccolo pullman con 20 cinquantenni, o uno più grande con 50 ventenni. Questo è un millennio, ne vediamo tanti tutti i giorni, ma non ci facciamo caso. Molto interessante anche la raccolta di testi proibiti nella biblioteca di Casa Leopardi. Testi che lo Stato Pontificio proibiva di leggere, per il cui possesso però il grande Monaldo ottenne la dispensa direttamente dal Papa e che furono tenuti a disposizione della collettività già allora per poter approfondire, per esempio, tutto l'Illuminismo, e per capire tutto l'illusionismo che c'era, e che c'è, dietro. Aveva già capito tutto re Monaldo.
E a settembre mi metto di nuovo a studiare!

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