20080818

Liu Xiang

Sarà stato circa 3 ore fa, un'ora dopo essermi svegliato. Stavo ancora a casa e, mi sembra logico, davo un'occhiata alle Olimpiadi perché avevo sentito parlare tanto di questo atleta cinese e sapevo che di lì a poco (quasi mezzogiorno a Pechino) ci sarebbero state le batterie dei 110m a ostacoli, con il Liu già ripreso di tanto in tanto nel percorso a tappe che i velocisti fanno per arrivare in pista, a scaglioni, nell'esatto momento in cui il protocollo olimpico lo prevede.
Gli ho visto provare un paio di ostacoli in scioltezza e poi, invece, dare calci, molto violenti, contro un muro. La versione ufficiale, per ora, è che quei calci li ha dati per rabbia per il riacutizzarsi di un dolore che avrebbe avuto alla gamba destra. A me è sembrato il contrario. Per dare quei calci il dolore, in un normale essere umano, non dovrebbe esserci e quindi, visto che poi si è ritirato poco prima di partire, il dolore potrebbe essere stato proprio dovuto a quei colpi. Ma forse, anzi senza forse, Xiang non è un normale essere umano.
Mi è venuto in mente l'istinto da me provato in talune circostanze a volermi fare ancora più male, dal punto di vista mentale, per far cessare un fastidioso dolore latente. Cose che le persone normali non proveranno mai.