20080827

D'oppio gioco

Mi è sempre piaciuto giocare e, quando ce n'è il tempo, gioco ancora. Vado dal Sudoku al Pakman, dalle costruzioni in mattoncini colorati ai calci ad un pallone. Dipende dai luoghi in cui uno si trova quando arriva un po' di tempo da spendere, ed anche dai possibili compagni di gioco, ovvio. Che giocare da soli stanca (il Sudoku lo faccio insieme a mia figlia - un mostro - ed al Pakman i record sono sempre segnati in coppia col piccolo - un mostro anche lui). Ma a volte il tempo in esubero arriva nei momenti sbagliati, via Gazzetta Ufficiale, e, come è facile immaginare, comincia ad essere speso male.
Fatto sta che ci si accorge che esistono cose serie che qualcuno crede siano un gioco e giochi di ruolo che qualche altro prende troppo sul serio e, da non sottovalutare come aggravante, oggi va molto il doppio gioco (da non confondere col titolo che, come da copione, serve per la chiusura). Ora. Non è che io non ami il doppio gioco, eh. Teorizzai una volta, addirittura, l'utilità dei tripli, dei quadrupli, eccetera eccetera giochi, dimostrando che, per una enne molto grande associata ad un certo gioco, si arriva ad un optimum nei risultati attesi. Ma, come pre-requisito essenziale, c'è da capire cosa è gioco e cosa non lo è.
Salto mortale con doppio avvitamento e vado a Denver. Ieri ha parlato Michelle, poche ore fa (l'ho vista in diretta) Hillary. Non sono sicuro solo del nome del gioco a cui stanno giocando, ma che stiano giocando, be', quello mi sembra evidente. Una nera (pure bona) con una grinta bestiale che ha giocato a fare la mammina, la mogliettina, la delicatina per convincere gli impauriti bianchi a votare per il marito (le hanno assegnato questo ruolo adesso e lei lo svolge alla grande). Una bionda (evito commenti fisici) che ha speso milioni di euro per dire che Obama è un incapace che, colpo di scena, invita tutti a votare per lui. Ora. Parlare di doppiogiochismo mi sembra riduttivo e lascio ai professionisti il compito di commentare le elezioni in America, ma mi viene un dubbio. Che si tratti di una partita di oppio che gira per addormentare il mondo? Un tempo si diceva che era la specialità della Religione quella di provare ad addormentare i popoli (nel mio caso parlerei di sveglia assordante nei miei rari momenti di sonno), ma oggi vedo troppe persone impegnate a farlo. E' tutto un gioco d'oppio.