20080708

Ricchetta da Rocchetta

C'è un paese che si chiama Rocchetta, Rocchetta Sant'Antonio credo che sia il nome intero, in quella landa un po' dimenticata che sta tra la Campania, la Basilicata e la Puglia. Non so neanche quale sia la provincia di appartenenza, a dire il vero, ma dopo controllo, sì, controllo bene tutto quello che voglio con Google. Ricordo, di quel posto, un enorme scalo merci, che poi di merci su rotaia ne ho vista sempre girare poca liggiù. Un fascio di binari da far impressione, per consentire soste, per far agganciare vagoni trainati da locomotori che vanno a gasolio, avanti e indietro, avanti e indietro.
Che poi io penso che il treno è l'unico mezzo che non è guidato interamente dal conducente ufficiale. Metà lo guida il capostazione e lo guida ben oltre la stazione. Gli fa imboccare un certo binario e se è un binario morto il macchinista potrà fare ben poco. Accelererà, frenerà, farà fare al treno un paio di fischi di quelli lunghi, ma poi non potrà che fermarsi. Il macchinista non guida davvero il treno e capirà dopo, ma molto dopo, dove il capostazione lo ha mandato con quello scambio manovrato all'ultimo istante.
E penso al capostazione di Rocchetta, col suo schema pieno di scambi possibili, o anche impossibili. Diciamo pure vietati. Capace di mandare Ricchetta a Bari o a Trieste. Che vuoi che sia.

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