20110302

IK6 (Seconda)

"Agisci in modo da trattare l'umanità, così in te come negli altri, sempre e a un tempo come un fine e non mai solamente come un mezzo". Come è noto, il formalismo rigoroso impedisce di dare indicazioni concrete sul comportamento, ma quella sopra riportata è l'unica che si può comunque fornire, per il suo configurarsi in modo auto-evidente come indicazione per l'appunto pura-formale, e quindi valida a priori in modo universale. L'uomo come fenomeno non può non entrare, psico-fisicamente, in una catena di cause e mezzi, ma come noumeno, e cioè come essere spirituale indipendente dall'ordine fenomenico, esce dal determinismo e diventa un obiettivo che non rimanda ad altro in quanto valido in sé stesso, cioè un fine ultimo. L'uomo meta-empirico è la persona: possiede una ragione/coscienza che dà la libertà, nel senso di capacità di agire secondo libere finalità, completamente al di fuori da condizionamenti deterministici.
Ed è davvero bello sentirsi liberi dentro. Credetemi.