20110304

Camillo Benso (1810-1861)

Secondo me essere il primo Presidente del Consiglio dei Ministri dell'Italia finalmente unita gli portò un attimino sfiga. Anche all'epoca, infatti, morire a 50 anni e quasi 10 mesi, dopo meno di tre mesi dalla nomina di cui sopra, non era un fatto frequentissimo per chi poteva godere, come di certo il Conte di Cavour, di condizioni di vita ben più che dignitose. Ma comunque diciamo che in 50 anni il grosso l'aveva già fatto e fu presto pace, speriamo, all'anima sua.
Rileggendo la sua biografia mi ha colpito la vicenda della intensa relazione epistolare del ventenne Camillo con la già sposata, e già madre, Marchesa Anna Giustiniani Schiaffino, che morirà suicida una decina di anni dopo aver conosciuto quel ragazzo che l'aveva di certo affascinata per le sue idee e che per lei dovette diventare un vero tormento interiore, atteso che a lui dedicò le ultime parole del suo diario prima di gettarsi dal balcone di un palazzo in cui viveva da reclusa dopo che i familiari l'avevano data per matta. "Lo so che due occhi, una fronte cara mi hanno fatto augurare a me stessa l'anestetizzazione, mi hanno fatto completamente dimenticare la mia esistenza personale, avrei voluto che tutto quello che ho di vita fosse consumato in uno sguardo - che significa questo? Perché per me la mia felicità risiede in un altro? E perché quest'altro è Camillo?" Parole che le costarono anche la impossibilità di essere sepolta in una delle tombe di famiglia e infatti riposa (e forse è pure meglio) nella chiesa dei Cappuccini a Genova.
L'anno dopo questo lutto che, credo, dovette colpire profondamente il nostro Camillo, eccolo (a 32 anni) costituire l'Associazione agraria con cui dimostrò le sue capacità di economista e grazie alla quale divenne davvero molto ricco (in realtà lo era già di famiglia ovviamente, ma migliorò molto la sua situazione economica rispetto al suo già rispettabile punto di partenza) in soli 7 anni, fino al 1850, quando, a 40 anni, si dedica a tempo pieno alla vita politica diventando Ministro del Regno di Sardegna per 2 anni, poi Capo del Governo dello stesso Regno, fino appunto al passaggio alla stessa carica ricoperta per soli 3 mesi nel neo-costituito Regno d'Italia.
A Cavour successe nella carica di Presidente del Consiglio un tale Bettino Ricasoli, nato in una potente famiglia fiorentina e vissuto però sempre nei debiti. In effetti siamo sempre stati in tanti... Fu peraltro costretto alle dimissioni molto presto, già meno di un anno dopo aver assunto la prestigiosa carica, anche se 4 anni dopo la ricoprì nuovamente per altri 10 mesi. In mezzo ai suoi due incarichi come Presidente del Consiglio ci furono: Urbano Rattazzi, Luigi Carlo Farini, Marco Minghetti ed Alfonso La Marmora. Nei suoi primi 5 anni di vita (il tempo di una moderna Legislatura) ben 6 persone nominate Presidente del Consiglio della nostra Italia, a causa delle notevoli turbolenze politico-economiche che ci hanno da sempre accompagnato.
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, si poteva già capire quasi tutto dei successivi 145 anni, cioè fino al 2011. E forse anche di più.