20110205

IK1 (1724-1804)

"Il vero metodo metafisico in fondo è uguale a quello introdotto da Newton nelle scienze naturali e che vi è stato di tanta utilità. Qui è detto che con esperienze sicure e, nel caso, anche coll'aiuto della geometria, si devono cercare le regole secondo le quali si svolgono certi fenomeni della natura [...]. Allo stesso modo si deve procedere in metafisica."
Nella prima parte della sua produzione, quella comunemente detta "precritica", la questione del dover realizzare una "fondazione" rigorosa del sapere filosofico-scientifico viene parecchio approfondita rispetto ai contributi già precedentemente forniti da altri pensatori del XVII e del XVIII secolo. La sua ambizione massima sembra quella di poter conferire alla filosofia il rigore proprio delle scienze fisico-matematiche, quella che lui riuscisse a divenire il Newton (e l'Euclide) della filosofia. Anche se gli appare chiaro già da giovane che la differenza principale tra filosofia e scienza è che la prima può costruire i propri concetti mentre la seconda deve ricavarli dall'esperienza.