20110215

Abiti e abitudini

Mi accorgo di vestire, sostanzialmente, sempre allo stesso modo. O meglio, a periodi, di essermi vestito sempre più o meno allo stesso modo. Potrei pensare al periodo "studentesco", con abiti "studenteschi" o al periodo "militare", e va be', là l'uniforme è d'obbligo, ma non mi pesava molto devo dire, anzi, mi semplificava ancora di più la vita. Poi periodo "primi lavori" e conseguente stile "primi lavori" e poi diciamo "lavoro definitivo", a cui provavo all'inizio a non rassegnarmi (ricordo un periodo di part-time qui, quando mi spacciavo anche per "libero professionista" sperando di diventarlo davvero e magari sarà stata portata anche questa come prova della mia nota propensione a raccontar balle), ma che poi, diciamo oramai da vari anni, mi vede sostanzialmente vestito sempre uguale. E sono tornato alla prima frase di questo post.
Penso che comunque si tratti anche in questo caso di fatti piuttosto generali, piuttosto diffusi. Le persone mi appaiono in mente insieme ai loro abiti abituali e stento a riconoscerle se per strada le vedo vestite in altro modo. Mi spiego. Se vedo ogni mattina il gruppo di lavoro al bar vestito sempre in un certo modo, quando capita di incontrare uno/una del gruppo di sera per caso al cinema, per esempio, non riesco proprio a ricordare chi sia. E questo per me è gravissimo.
Sarà pur vero insomma che l'abito non fa il monaco, ma al contrario di certo il monaco si fa sempre lo stesso abito.