20101222

Grazie (di cervello)

Grazie lo dico spesso, forse troppo spesso. A volte me ne accorgo di lasciare imbarazzo in chi non ritiene di avermi detto o dato nulla per cui aspettarsi un ringraziamento, e pensa che ci sia la fregatura dietro. "Questo mi dice grazie per sfottermi" oppure "Chi ringrazia esce fuori d'obbligo", cose così mi giungono telepaticamente dagli occhi di chi mi saluta dopo il mio solito "Grazie" o anche dalla pausa che telefonicamente assume una funzione fondamentale nella comunicazione, come è noto. Il fatto è che a me ogni contatto serve nel mio percorso terreno che mi è stato dato di vivere, e quindi ringrazio sinceramente, ma non tutti ci credono. Che ci posso fare?
Sarà per questo, comunque, che ho deciso di chiudere l'anno qui con alcuni pubblici ringraziamenti. Un grazie va innanzitutto a chi mi ha aiutato a sentirmi un po' migliore, parafrasando il Nek del precedente post. Lo so solo io, e nessun altro su questo simpatico pianeta, da dove sono partito e se oggi posso ridere e scherzare anche sui miei tanti difetti è proprio per la consapevolezza che mi si è creata dentro di non dovermi odiare per colpa loro. Il secondo ringraziamento va a chi ha provato, devo dire talvolta non invano, a farmi sentire molto peggio di quello che sono in realtà. Sembrerà paradossale, ma è proprio così che alcune parti in cui dovevo assolutamente migliorare, e per giunta in poco tempo, mi sono emerse chiare, finalmente, e le ho potute affrontare come meritavano. Proprio vero che le umiliazioni servono ed è meglio che arrivino prima per non essere poi pressoché insopportabili. Il terzo ringraziamento va infine a chi non mi ha fatto sentire né migliore né peggiore, per l'equilibrio che ha saputo così manifestare. Ad avercene di persone equilibrate attorno! Non sono mai abbastanza!
Mi sa che, a questo punto, ho ringraziato proprio tutti, come al solito, e non mi restano che i saluti e gli auguri, che pure rivolgo a chiunque sia giunto nella lettura fin qui.