20101021

Stelle di piani

Nel continuo, inesorabile, susseguirsi degli stati di equilibrio, che se ti incanti un attimo e ne osservi uno per un po' di tempo più del solito ti accorgi facilmente che è già "passato", è altrettanto semplice comprendere che ce n'è già uno nuovo che ha risolto i problemi di stabilità del precedente con lo spostamento di qualche vincolo e la variazione quasi impercettibile di numerosi pesi e contrappesi, un po' come se tutto il "gioco" si svolgesse su tante piccole bilance tipo quella, bellissima, di mia nonna, orientate ognuna a modo suo e mai a caso.
In definitiva mi sembra che ciascuno si muova come una bella biglia d'oro, spinta dalle tante diverse forze di gravità presenti e da un suo motorino interno che prova a salire vincendo i tanti dislivelli presenti su una particolare superficie che si inclina in vario modo nelle sue enne dimensioni, e che quindi consente anche accelerazioni improvvise e finisce col produrre spesso urti violenti contro sbarramenti inattesi o perfino contro altre biglie. Il peggio però è quando becchi il buco nero. E passi al piano di sotto, ammesso che ce ne sia sempre uno a bloccare la caduta e che il motorino riparta, cercando una nuova stradina in salita.

Nessun commento: