20100818

Water is life

"Autosufficienza ed emergenza, per quel che attiene all'uso domestico dell'acqua". Detta così può essere tutto e il contrario di tutto, ma io ci provo lo stesso. Prediligo il blog, come mezzo di comunicazione, perché mi fa piacere così, ma le mail di chi mi stima le leggo sempre e quindi puoi scrivermi come preferisci.
Ma andiamo al sodo. Intervento di 15 minuti, bene. E la platea? Giovani, meno giovani, diplomati, laureati, professori universitari? Va be', per ora faccio un'introduzione, poi mi fai sapere e ci regoliamo con il grado di complessità. D'obbligo un breve excursus sui grandi acquedotti degli antichi Romani, di 3-4 minuti al massimo, che spendevano cifre inaudite per costruire manufatti come gallerie e ponti per far giungere l'acqua dalle montagne fino alle loro splendide ville lungo i litorali tra Campania e Lazio (se platea prevalentemente leghista sorvolerei sui luoghi di arrivo dei canali, e i più penseranno che per forza delle opere così belle e funzionali si possono ammirare solo a Nord del Po). Fondamentale poi, dal punto di vista tecnico, soffermarsi sul fatto che l'acqua arrivava dalle sorgenti fino ai serbatoi nei principali centri abitati solo per gravità, e questo, se da un lato indica la necessità di essere stati precisissimi nei calcoli delle pendenze, dall'altro dà l'idea di quanto difficile fosse preservare la risorsa idrica da eventuali inquinamenti (anche banalmente prodotti da animali o dalle intemperie). Altro accenno si potrebbe fare alle vasche che i Romani costruivano per stoccare, in prossimità delle loro residenze, una quantità d'acqua sufficiente a garantire una riserva per eventuali guasti delle condotte. Molto affascinante potrebbe essere la storia dei livelli idrici stranamente anomali che si verificarono nei serbatoi intorno a Cuma poco prima della devastante eruzione del Vesuvio raccontata da Plinio e giunta fino a noi. Si suppone oggi che il guasto all'acquedotto che non consentì all'acqua di giungere fino alla zona flegrea fosse dovuto a sconnessioni del canale in galleria avutesi nei giorni precedenti l'eruzione vulcanica. Oggi anomalie analoghe sarebbero un campanello d'allarme significativo per mettere in salvo centinaia di migliaia di persone. Ma sto divagando. Del resto mi conosci e sai che se mi metto a scrivere mi vengono in mente collegamenti spazio-temporali un po' strani. Va be'. Per ora mi fermo qua e in rete troverai di certo immagini e descrizioni idonee a realizzare una per me obbligatoria breve introduzione sull'ingegneria idraulica ai tempi dei Romani, una delle discipline che consentì, e non solo nei dintorni di Roma, di fare la differenza rispetto ai barbari.
"Water is life" era infatti il motto preferito di Giulio Cesare.