20100718

Lea Simm e 3E (II)

Lunedì, facciamo di un periodo autunno-inverno così mi faccio un po' più fresco il cervello. Lui esce verso le 7 per andare al lavoro, lei un'ora dopo circa e accompagna i figli a scuola prima di recarsi a sua volta al lavoro. Saltando a pie' pari direttamente all'ora di pranzo, lui mangia qualcosa giù con i colleghi, lei altrettanto, e i figli? Se tempo pieno, a scuola, se no dai nonni. Quali nonni? Quelli che si chiamano senza aggiungere il nome di Battesimo a fianco. Per esempio "la nonna" senza specificare altro è la madre della mamma, "la nonna Peppina, Pasqualina, Nicolina, eccetera eccetera" è la madre del babbo. I compiti? Dai nonni. E dove ci si ritrova al rientro dal lavoro? Sempre lì. Ok.
Martedì, sempre col freddo che è già arrivato. Uno dei figli ha la febbre. Che fare? La mamma telefona che è ancora buio a sua madre e, magicamente, tempo 30 minuti e la "squadra di soccorso" è già lì. E vai di premute di arancia, e di misurazioni di temperature corporee a distanza di massimo un'ora l'una dall'altra, e di bollettini conseguenti diramati via telefono. Il nonno, sempre senza nome, accompagna, tra l'altro, chi sta bene a scuola e i genitori possono arrivare al lavoro, entrambi, stranamente ancora prima che se non ci fossero stati problemi a casa. Cena pronta a fine giornata, ricchi premi e cotillons. Ok.
Mercoledì, giovedì, venerdì. Come il lunedì o il martedì. Ok.
Sabato. Mattina libera per chi non va a scuola/non lavora. Pranzo a casa. Pomeriggio di shopping perché "mamma, mi servono i pastelli a cera", "papà, mi si è rotto lo zainetto e te lo dicevo a settembre che era meglio comprarne uno nuovo che quello dei Power Rangers era già sul viale del tramonto", "stasera devo andare a una festa e non ho niente da mettermi", eccetera eccetera. Il padre si imbarca col maschietto in un'avventura improba di RFZ, recupero funzionalità zainetto, che finirà con l'acquisto dello zainetto dell'Inter, perché il ragazzo è cresciuto, mentre la mamma si occupa della piccola e della grande, accompagnata dalla nonna, che aveva anche lei bisogno di comprare alcune cose e quindi "va be', ti passo a prendere io, non ti preoccupare, poi i soldi me li dai lunedì se no adesso il nonno si rompe di scendere e andare al bancomat, che se lo svegli mentre dorme di pomeriggio è capace che poi sta nervoso fino a domani...". Ok.
Domenica. Sveglia per tutti tra le 10 e le 11. 3 bagni occupati fino alle 13, quando squilla il telefono per sapere se si può buttare la pasta (dai nonni). Pomeriggio pigro. Serata pure. Domani è lunedì. Ok. No, niente affatto.

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