20100519

L'introsuzione

In tempi in cui da un lato c'è chi dimagrisce con diete moderne (leggasi Miguel Bosè passato da 104 kg agli attuali 82) dall'autunno scorso ad oggi (visto ieri e sta alla grande), chi si abbronza con lampade e creme di ogni tipo (sorvolo sui nomi e cognomi), chi decide per interventi chirurgici di vario genere (anche qui cerco di evitarmi qualche querela), c'è anche chi punta tutto sulla introspezione, attività che mi ha visto in questi anni abbastanza attivo, devo dire, e quindi mi fa piacere scoprire che non era poi una esigenza così singolare, in fondo (come volevano farmi credere).
Ne ho avuto conferme dirette e indirette ieri, incontrando qualche decina di persone in 6-7 ore e avendo avuto la faccia tosta di parlare così come da tempo ormai sono abituato a scrivere. Senza filtro, diciamo. Ma la nuova frontiera, a cui non so chi mai riuscirà ad arrivare, è l'introsuzione. Serve un bravo dottore per praticarla (io ho preferito una dottoressa, ma io sono eterrimo in tutto, si sa) perché da soli è impossibile. Si infila una cannula in un punto preciso un po' sopra il cuore, in mezzo tra arterie, vene, cose complicate insomma. Poi si applica una pompa all'altro estremo della cannula e si aspira. Esce di tutto, e si vede dal colore del resto. Alla fine anche un po' di sangue, ma ne vale davvero la pena.