20100413

Quel treno colorato

Restato in bilico sull'Adige dopo l'impatto, violentissimo, con la massa di acqua e fango caduta da una montagna. Partito come ogni mattina con il suo carico di vite dai piedi dello Stelvio alla volta di Bolzano, e mai arrivato. Quel treno da cui sono scese, stravolte, le persone che ce l'hanno comunque fatta a sopravvivere, e da cui sono state portate via da altri le salme di chi ora non c'è più.
Come Michaela, che stava andando a fare la mamma di chi la aspettava in ospedale dopo un parto prematuro, anticipatosi in lei forse a causa del dispiacere immenso per il suo padre scomparso. Che quando era uscita dall'ospedale da sola, lo si sarà visto chiarissimo, aveva lasciato tutta sé stessa nel nido, e contava i minuti che mancavano alla possibilità di riguardare negli occhi quel suo batuffolo appena nato e che qui non rivedrà più. Occhi di una madre per questo triste, addolorata, rifugiatisi un attimo dopo in quelli del papà appena perduto e che se ne stava già lì ad aspettarla, mesto. Andato via in fretta da qui, all'improvviso, di sicuro solo per questo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Let's go West!