20100427

New York post

La storia di Tiki Barber non so a quanti qui in Italia possa interessare, ma vale la pena di partire da lui per poi parlare di New York, lui ragazzone 35enne che ha militato per circa un decennio nei NY Giants, appunto. Oggi il NY Post titola su Tiki, che, così sembrerebbe almeno, si è fatto beccare con una very hot blond girl mentre la moglie è notevolmente incinta in ospedale. Non è una gran bella figura, diciamolo, ma oggi così va il mondo a stelle e strisce, babies.
Negli USA, a NY in particolare, le coppie non durano a lungo. Durata media dei matrimoni a picco, famiglie cosiddette allargate in grande crescita, turn over pazzeschi negli immobili, peraltro quasi tutti in vendita a buon prezzo. Tutto sempre più veloce, a costi sempre più alti, con Wall Street e le sue lobbies che hanno ottenuto che non sia messa in discussione l'organizzazione del mostro finanziario che governa il mondo.
Mi viene in mente il nostro Ministro dell'Economia un paio di autunni fa, quando si annunciava l'effetto domino della crisi globale che ancora ci attanaglia e lui cacciò una delle sue memorabili frasette (ripetuta credo migliaia di volte, sempre la stessa): "Non è la fine del mondo, ma la fine di un mondo", riferendosi appunto a quello finanziario. Chissà cosa pensa adesso. L'ultima frasetta che gli è uscita (e che sarà pure questa ripetuta chissà quante volte) riguarda la Germania che non vuole scucire il prestito per la Grecia: "I Paesi grandi devono fare i grandi Paesi". Bellissima. Che stile, quasi come un touchdown del grande Tiki, che oggi, leggendo, mi è sembrato un po' più piccolo, a dire il vero, o un po' meno Giant diciamo. Come la Grande Mela del resto, che potrebbe marcire (e conviene sperare di no, ovvio) senza essere mai maturata davvero.

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