20100416

Madre

Vederti seduta lì, da giù, seduta disciplinatamente al tuo posto che ti è stato comunicato prima di salire su quel pullman che ti porta lontano, ma forse più vicino a chi prima ti sarebbe stato anche fisicamente accanto.
Vedere quegli occhi, così uguali a quelli dei miei figli quando li vedo, anche loro, in occasioni analoghe disciplinatamente al loro posto, affidati a chi, forse anche meglio di come provo a fare io tutti i giorni, li sta aiutando a crescere.
Vedermi visto da altri che, come me, aspettano una partenza e già sono in attesa di un ritorno. Il figlio che non dorme mai, quello che hai presentato con orgoglio anche stamattina alle tue amiche. Quello che non ti deluderà mai più, madre.

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