20090210

Tra un po' ti chiamo

Guardo l'orologio e sarebbe già ora. Sei sicuramente già pronta per uscire, come sempre. I miei ricordi cominciano nella culla, nella casa in fitto. Da un lato la dolcezza delle ninnenanne, dall'altro la spinta determinante a far sì che la famiglia appena creata potesse darsi subito una residenza più stabile, che se era per papà... Poi la conciliazione del lavoro con gli impegni familiari, poi il ruolo di figlia terminato troppo presto per le scomparse premature dei tuoi, il nonno tipografo, la nonna straniera a cui negli anni trenta cambiarono pure il cognome, e che io lessi per la prima volta su un manifesto con la cornice nera. Poi i figli adolescenti con i loro casini, e poi subito nonna. Prima arrabbiata con una figlia evidentemente molto veloce, poi felice di stringere al cuore quel bambino che altre nonne, all'epoca come oggi, avrebbero spinto a respingere per portare avanti le illusioni, i sogni che tutti riponiamo nei figli. Poi altra vita, un mix di gioie e dolori quotidiano a cui, modestamente, il mio contributo pure ho dato. La nipotina col tuo nome, il compagno di sempre che vola via, poi un altro nipotino col suo, di nome.
Ebbene guarda, ti giuro, stasera, al momento delle candeline che spegnerai, se ne accorge tutto il condominio che è la tua festa. Auguri, mamma!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

una volta dicevi che per te sarebbe difficile scrivere a tua madre, adesso l'hai fatto. Son convinta che sarebbe felice di leggere le tue parole. Auguri e dalle un bacio anche da parte mia. Ciao

sblogged ha detto...

Non ce la farò mai a farle leggere il mio blog o più in generale quello che penso di lei, anche se forse ne potrebbe essere felice, sì. Ieri ho preferito lasciarle un bigliettino, più classicheggiante nello stile, con 4 firme, che comunque le ha fatto piacere leggere. E grazie per gli auguri.