20081103

Oggi e sempre

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...

Io sì, che avrò cura di te.

PS del 20.11: caro papà, come tu volesti quella mattina andai pure a lavorare, dopo la solita iniezione delle 6. In effetti mi sembrasti uguale agli altri giorni, ugualmente sofferente. Poi, verso le 11, una telefonata di mamma, che ti vedeva diverso, invece, dopo averti cambiato il pigiama. Tornai il più presto possibile, il medico mi disse al telefono che sarebbe passato nel pomeriggio ed io decisi di aspettarlo, sdraiato a fianco a te. Mi addormentai pure, verso le 3, anche se nel letto ti giravi continuamente con un'insolita energia, come alla ricerca affannosa di qualcosa e parlando in modo concitato con qualcuno. Poi il medico. Lo riconoscesti e provasti anche a rispondergli. Fu l'ultimo sforzo. Mentre accompagnavo il medico alla porta sentii il pianto di mamma e corsi da te. L'ultimo respiro riuscì ad attendermi. Era la sera del 20 novembre del 2001.