20080908

Luoghi d'artificio (as promised)

Stamattina arrivo e mi ricordo di aver promesso questo post (più che altro a me stesso), ma me ne ero proprio dimenticato in queste quasi 67 ore e quindi mi sa che devo improvvisare. Ma ogni promessa è debito, e quindi comincio a pagare.
Già da piccolino, trascorrendo l'estate in posti dove c'era sempre la festa del paese (non si capiva mai come, ma mi trovavo sempre a fare un tour in fase con le feste popolari nei vari posti dove soggiornavo), mi affezionai moltissimo ai fuochi che venivano sparati a fine serata, dopo che i Ricchi e Poveri avevano cantato l'ultimo pezzo. Colori fortissimi, la sensazione, bellissima, che certe fioriture di fuochi potessero arrivare addosso, ma se fosse successo davvero sarebbero state belle ustioni, credo. Ancora oggi quegli spettacoli mi piacciono molto e c'è sempre una creatività nuova che esplode in quei momenti. Oggi me li godo di più, tra l'altro, perché conosco di persona alcuni maestri dell'artificio e ho imparato (io imparo presto, eh) tanti trucchetti che servono a rendere ogni volta più attraente quella pioggia di fuoco variopinto.
Capita nella vita, poi, di trovarsi piccino di nuovo. Per esempio può capitare quando a 28 anni (quando ti credi già grande e sei un bambinone) ti trovi insieme a una banda di marpioni romani prossimi alla pensione a fare da cavia nei loro esperimenti lavorativi (finiti malissimo). Capita se a 50 decidi di entrare per la prima volta in un club di tiro con l'arco, dove i marpioni ne hanno 20, di anni, ma comunque ti useranno da cavia. E' normale così. In pratica quando si entra in un luogo nuovo (un finto lavoro, una finta riproposizione delle battute di caccia dei nostri antenati), attratti non si sa bene da chi o da cosa, è elevato il rischio di non comprendere subito quali artifici ci sono dietro, quali marpioni hanno organizzato la messa in scena. Ciò non decolpevolizza totalmente il quasi ignaro neo-fruitore di tali luoghi, attratto come Pinocchio dalle luci e dalle musiche del Paese dei Balocchi, e colpevolmente assente dal banchetto dove avrebbe dovuto essere, ma va evidenziato assolutamente. Va evidenziato quando è il momento. Va evidenziato quando tutto è chiaro. Va evidenziato a se stessi. Va evidenziato a chi capita.
Conoscere di persona, come per i fuochi, gli artificieri è fondamentale per capirne i trucchetti e questo richiede, come è ovvio, un po' di tempo, ma poi i frutti arrivano. Si osserva, se ancora lo spettacolo piace, con disincanto. Si sorride quando si coglie un messaggio e lo si colloca istintivamente, ma con la dovuta calma, e a fuoco già spento, dove merita. Nella discarica in cui finiscono tutte le ceneri dei fuochi alla fine della festa.
E domani è un altro giorno.