20080822

Latte a lunga conversazione

In effetti una conversazione è piacevole quando l'interlocutore è uno/una che capisce. Più che altro c'è da capire quando è il momento di parlare, quando di ascoltare, e non si devono temere i silenzi totali, in una lunga conversazione. Anzi, il silenzio aiuta, a volte.
Ieri sera ho visto di nuovo "Il postino", l'ultimo film di Massimo Troisi, con una giovane Cucinotta che mi ha ricordato mia moglie da ragazza, in alcuni passaggi. Bellissimo quando Pablo Neruda, nel film, spiega cosa è una poesia al postino, soffermandosi sull'uso delle metafore, e sul fatto che la poesia deve saper trasferire emozioni, anche senza che il lettore capisca tutto quello che c'è dietro certe parole fino in fondo. Conta il ritmo, conta il coinvolgimento. E la poesia si può dire compresa anche senza sapere chi è la donna descritta. Mi viene in mente di nuovo Recanati, e le solite, ottuse, domande di alcuni visitatori di Casa Leopardi su chi fosse la Silvia delle sue rime. Su quanti anni lei avesse ai tempi in cui Giacomo scriveva quel testo così bello e, oggi, famoso.
No, io preferisco il latte a lunga conversazione. E non è un errore. Ovvio.