20080701

La fiera della casa

Tutto comincia quando termina la scuola. E' difficile far capire ai bambini che a loro toccano circa 3 mesi di pausa estiva (se va bene) e a me 3 settimane (se va bene). I due "se va bene" avrebbero significato opposto in quanto il primo si augura che non siano più lunghe ed il secondo che non siano più corte, ma si scrivono allo stesso modo. Misteri della lingua italiana.
Comincia quindi una strana forma di auto-persecuzione per la quale il genitore medio promette dei pomeriggi all'insegna della novità, del gioco, dell'allegria a patto che di mattina (e fino al medio pomeriggio ma questo non si dice) i suoi pargoli facciano i bravi, che da noi significa i buoni. E' chiaro che, anche in presenza di danni alla parete portante del palazzo dopo urto violento della bici su cui erano saliti in tre o quattro di cui due con i pattini al piede, avranno fatto sempre e comunque i bravi, cioè i buoni. E quindi di pomeriggio (che alle 6 sarebbe sera ma d'estate ti fotte pure l'ora legale) si deve uscire.
Ieri era il giorno della fiera della casa, diventata, come tante altre fiere ormai, la fiera della cosa. Ufficialmente sarebbe un posto dove giovani (e meno giovani) coppie cercano complementi d'arredo, uno studio nuovo, la cameretta per il piccolino. In realtà si comincia con le solite cianfrusaglie. Spille colorate, penne col ciuffo, adesivi di High School Musical, poster di High Schoool Musical, gigantografie di High Schooool Musical. Non temete, le o stanno aumentando, non sto sbagliando perché all'intera parete attrezzata tutta addobbata da High Schoooool Musical le o diventano 5, almeno 5. Va be'. Si entra in un padiglione (temperatura 15 gradi e tutti in giacca e cravatta), si esce per bancarelle (temperatura 40 gradi e tutti sudati pure in canottiera). Si compra una pizzetta, un panino, un gelato, così almeno non bisogna cucinare al ritorno a casa. Si va via.
In macchina, finalmente. Pa'! Che c'è? Ma non abbiamo comprato niente. Embè? C'erano tante belle cose. Lo so. E perché non abbiamo comprato niente? Per allenarci. Come per allenarci? Per abituarci a quello che ci toccherà fare per i prossimi 2-3cento anni. E sarebbe? Niente, niente. Lo capirai da sola, adesso dormi.