20080609

Avatar contro Io

Parla Alberto Orlandi, psicologo e psicoterapeuta milanese.
"L'avatar non solo ci rappresenta, ma può portare con sé il peggio, o il meglio, di ciascuno di noi. Questo clone della nostra personalità è affascinante perché non è soggetto ai confini, alle regole, al controllo che noi stessi ci imponiamo: sta al di fuori di ogni morale e perfino di ogni logica. Nell'avatar noi riponiamo, mettiamo, però spesso quel che di patologico è presente in noi in modo latente, o sfumato, perché possa esprimersi e liberarsi. Per esempio, la componente seduttiva di una donna, nell'avatar, può amplificarsi a dismisura mentre nella realtà è soggetta a complesse inibizioni. Un uomo per esprimere la propria aggressività può crearsi un avatar invincibile, un eroe privo di paure e di dubbi. Il rischio è però quello di perdere il controllo di noi stessi e lasciare che l'avatar inizi a vivere con noi anche nel reale. I guai iniziano se, e quando, i due diversi stati di coscienza propri del mondo informatico e di quello reale entrano in conflitto."
Mi ha colpito l'esempio tipico scelto dallo psicologo per l'avatar dell'uomo e della donna. Rispettivamente molto caricato di aggressività e di capacità di seduzione. Mi sembra forse un po' troppo scontato e direi che nella mia esperienza ho trovato un po' di tutto in giro, ma mi ritrovo con l'impostazione generale del ragionamento, che spiega perfettamente la stragrande maggioranza di casi da me osservati, nonché il mio stesso.